Fabio Cannavaro ha meritato il Pallone d'Oro e il titolo di Fifa World Player, ma l'icona sportiva del 2006 è Marco Materazzi. Nessun altro ha saputo concentrare su di sè tanta attenzione; e fare cose che vanno dall'improbabile all'indimenticabile, passando per l'inguardabile e l'incredibile.
Se il calcio è un romanzo popolare - ed è il motivo per cui molti lo amano, anche se non se ne rendono conto - Materazzi è stato il protagonista del capitolo 2006, in cui è successo assolutamente di tutto.
Partito come riserva al Mondiale, è diventato - lui, difensore - capocannoniere azzurro in Germania, campione del mondo dopo due testate in finale (una tirata in porta, e una rifilatagli sul petto), campione d'Italia nella bufera, leader italiano della squadra internazionale - di nome e di fatto - che da anni domina incontrastata in serie A. E quel gol di rovesciata al Messina? Dove l'ha visto? Da chi lo ha copiato? Fornisca spiegazioni.
Non tocca a noi condannare o assolvere; nè convocare il Giudizio Universale Settimanale, preparato magari da un'istruttoria televisiva senza l'imputato. Noi possiamo, tutt'al più, esprimere stupore, irritazione e ammirazione, tutte cose che MM sembra provocare con facilità irrisoria.
Marco è un generatore di reazioni. E' un difensore che lancia come un quarterback del football e salta come un pivot del basket; uno che da centrocampo può fare indifferentemente gol o autogol (dipende come si trovano i maroni ... ).
Sembra un camionista a fine turno, sottile e ironico se pur vuole, a differenza di connazionali sulla sponda rossonera come Maldini, Nesta e Costacurta, gentleman modello, che sfilano, indossano, sorridono.
E' curioso il destino di Marco. Quando picchia - quel pugno a Cirillo, quel calcio a Sheva, nessuno lo giustifica. Quando subisce, tutti trovano attenuanti per i responsabili. I francesi, come sapete, continuano a ritenerlo colpevole d'aver anteposto il torace a quel cenno volitivo di Zidane. Non sanno, che così facendo, gli hanno eretto un monumento. Non che ne avesse bisogno, Matrix.
Guardatelo. E' il Gobbo di Notre-Dame prigioniero dentro la Torre Eiffel. Stessa struttura, stessa solitudine, qualche tatuaggio in più.
Tutti pazzi per Materazzi.
Salutoni!
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